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La medicina d’urgenza

Cliniche e ospedali non sono gli unici a praticare la medicina d’urgenza. In che casi bisogna farvi ricorso e a chi bisogna rivolgersi?

Urgenze mediche: l’ospedale non è la sola opzione

Una brutta caduta, un dolore improvviso: in casi come questi la medicina d’urgenza fornisce cure medico-chirurgiche di primo soccorso per stabilizzare le condizioni del paziente. La diagnosi e l’orientamento sono altri due dei suoi compiti principali.

Idealmente pensati per i casi di emergenza, i reparti di pronto soccorso accolgono i pazienti senza appuntamento e in ogni momento. Possiamo anche presentarci spontaneamente. Questa accessibilità sopperisce all’indisponibilità del medico di famiglia, garantisce un’assistenza immediata o al di fuori degli orari di lavoro. Tuttavia, l’attesa può essere lunga se la nostra situazione medica non necessita di assistenza immediata. In tal caso possiamo rivolgerci al nostro medico di famiglia oppure a guardie mediche o centri medici. Infatti, grazie al suo approccio multidisciplinare, la medicina generale garantisce il trattamento di moltissime patologie. Inoltre, secondo uno studio condotto dall’Istituto per la medicina di famiglia di Zurigo, i medici di base possono occuparsi del 94% dei problemi di salute.

Guardie mediche specialistiche: per un’assistenza mirata
Vostro figlio ha la febbre alta, ha battuto la testa o ha ingoiato una biglia? Il pediatra o, in sua assenza, il pronto soccorso di un centro o di un ospedale pediatrico forniscono cure e materiale adattato alle esigenze dei giovani pazienti. Altre discipline mediche organizzano turni di guardia specializzati: ginecologia e ostetricia, traumatologia della mano, psichiatria, oftalmologia, cardiologia, ecc. Tutte si distinguono per la loro assistenza su misura secondo la situazione di vita e le condizioni mediche del paziente. Per trovare rapidamente le guardie mediche specialistiche vicino a voi, il metodo migliore è fare una ricerca online.

Chi prima arriva meglio alloggia? Al pronto soccorso non è sempre così

Il dolore o la paura possono distorcere la nostra percezione delle urgenze mediche, che riguardino noi stessi o una persona cara. Le preoccupazioni personali, del tutto comprensibili, sono compensate dal lavoro di triage svolto dal personale infermieristico all’arrivo al pronto soccorso di ospedali e cliniche.In questo contesto si utilizza in genere il sistema di triage ESI (Emergency Severity Index) che consente di valutare i motivi del consulto e di attribuire a ogni paziente un grado di priorità per l’assistenza. Questo sistema spiega come mai la nostra attesa al pronto soccorso può essere più o meno lunga, a seconda del nostro problema medico.

Come posso sapere se devo andare al pronto soccorso?

Non c’è una regola assoluta per capire se si deve andare al pronto soccorso. Però, per evitare di sovraccaricare un servizio che deve essere disponibile per i casi più gravi, ecco alcuni semplici principi da seguire.

Con quali sintomi è giustificato andare al pronto soccorso?• Dolori persistenti al petto (sensazioni di malessere, pesantezza e oppressione che si diffondono verso la spalla, il collo, il braccio sinistro o il ventre)
• Emorragia persistente (dovuta a un taglio o per vie naturali)
• Ustione importante (per il grado o l’estensione), folgorazione
• Febbre alta
• Edema inspiegabile
• Difficoltà a respirare
• Diarrea e vomito importanti, in particolare tra i bambini
• Sospetto di frattura
• Perdita di conoscenza, coma o malore insolito
• Paralisi improvvisa e/o gravi difficoltà a parlare
• Alterazioni della coscienza
• Intossicazione, avvelenamento, ingestione di prodotti pericolosi
• Incidente stradale, anche se ci si sente bene
• Gonfiore allergico improvviso (anche in seguito a una puntura di insetto)
• Qualsiasi dolore acuto, improvviso e localizzato (testa, ventre, ecc.)

Questa lista di sintomi non è esaustiva e va messa in relazione con la vostra situazione medica, in particolare se soffrite di diabete, obesità, problemi cardiaci o altro. Va anche considerato il contesto in cui vi trovate al momento dell’apparizione dei sintomi, la loro durata ed eventuali antecedenti. Ad esempio, un sanguinamento occasionale dal naso può essere risolto facilmente facendo pressione.

Per casi che possono attendere il giorno dopo, o il lunedì, è meglio recarsi in uno studio medico. Infatti, i reparti di pronto soccorso non servono a trattare il dolore cronico, prolungare prescrizioni mediche, fornire certificati medici sportivi o eseguire vaccinazioni.

Per approfondire

NovitàNIII-NOOO…

L’assicurazione di base copre il 50% dei costi del trasporto in ambulanza con un limite annuale di CHF 500, se le condizioni del paziente non gli permettono di recarsi al pronto soccorso autonomamente. Anche in caso di salvataggio, l’assicurazione di base si assume il 50% dei costi, ma con un massimo di CHF 5’000. Sottoscrivendo un’assicurazione complementare come Complementa Extra si ottiene una copertura illimitata per i trasporti in ambulanza e fino a CHF 20’000 per ogni caso di salvataggio.

Buono a sapersiTOX Info Suisse

Il centro svizzero antiveleni è raggiungibile 24 ore su 24 al 145. Va contattato in caso di intossicazione o di sintomi sospetti.

Guida

App EchoSOS

In caso di emergenza, con l’app EchoSOS potete lanciare un allarme premendo semplicemente un tasto. EchoSOS localizza il punto in cui ci si trova, che sia in Svizzera o nel resto del mondo, chiama i servizi d’emergenza e trasmette loro la posizione esatta. Questa app gratuita è stata sviluppata dalla società zurighese #Ubique Health ed è raccomandata da numerosi ospedali e servizi di soccorso, tra cui la #REGA. In più, mette a disposizione un passaporto di emergenza che riporta informazioni mediche importanti e indica dove si trovano i servizi di emergenza dei partner più vicini, nonché il loro tasso di occupazione in tempo reale.